Un nuovo studio fatto a Febbraio ha dimostrato come il Labroides dimidiatus possa riconoscere se stesso in una fotografia.
Per quanto assurdo possa sembrare il dottor Masanori Kohda dell’Università di Osaka, autore principale dello studio, ha detto: “Proprio come gli esseri umani, possono guardarsi il viso e dire: ‘Oh, sono io!’. È molto probabile che le convinzioni comuni che abbiamo avuto fino ad ora verranno ribaltate”.
Precedenti studi dello stesso team avevano dimostrato che il labride pulitore Labroides dimidiatus poteva superare il test dello specchio, che misura la consapevolezza di sé, come potete rileggere in questo nostro articolo: “Il Labroides dimidiatus è il primo pesce a superare il test dello specchio“.
Nello studio più recente invece, i Labroides hanno dimostrato di poter distinguere il proprio volto da quello di altri pesci della stessa specie nelle foto, indicando che ricordano e capiscono la propria immagine di sé. Questi pesci sono noti per essere territoriali e durante lo studio tutti i pesci hanno mostrato una spiccata aggressività nei confronti delle foto di pesci sconosciuti, sempre ovviamente della stessa specie. Tuttavia, quando hanno visto le loro di foto, non hanno attaccato e non si sono mostrati aggressivi.
Ma i test interessanti non sono finiti
I ricercatori hanno anche condotto un altro test fotografico, in cui ai pesci è stata mostrata una foto di se stessi con un segno simile ad un parassita sulla gola. Sei pesci su otto, quando hanno visto la propria foto con il parassita fasullo, hanno iniziato a strofinarsi la gola come se volessero pulirla. Quando sono state presentate le foto di altri Labroides dimidiatus con segni simili, non hanno tentato di strofinarsi la gola.
È opinione diffusa che gli animali con cervelli più grandi siano più intelligenti degli animali con cervello più piccolo. Il dottor Kohda ha detto che potrebbe essere il momento di riconsiderare questa ipotesi.
Il comportamentista animale Jonathan Balcombe, autore del libro What a Fish Knows, è già convinto e descrive il nuovo studio come “robusto e piuttosto brillante”. Le persone non dovrebbero sorprendersi del fatto che i pesci possano essere autocoscienti dato che è già stato dimostrato che hanno comportamenti complessi che includono l’uso di strumenti, la pianificazione e la collaborazione, dice Balcombe. “È ora che smettiamo di pensare ai pesci come a membri in qualche modo minori del pantheon dei vertebrati”.
I pesci sono creature straordinarie che abitano gli oceani, i fiumi e i laghi di tutto il mondo. La loro bellezza e la loro diversità sono affascinanti, eppure spesso li consideriamo solo come cibo o semplici animali da compagnia. Tuttavia, gli ultimi studi dimostrano che i pesci possiedono una vasta gamma di capacità cognitive e sociali che li rendono molto più complessi di quanto possiamo immaginare.
Ad esempio, alcuni pesci possono utilizzare strumenti per ottenere il cibo o costruire rifugi per proteggersi dai predatori. Alcuni possono addirittura imparare a svolgere compiti complessi attraverso l’osservazione e l’imitazione. Queste abilità dimostrano una forma di intelligenza che va oltre l’istinto di base.
Inoltre, i pesci sono anche capaci di comunicazione e di interagire socialmente. Alcune specie utilizzano segnali visivi e sonori per comunicare con i propri simili, formando una struttura sociale complessa. Hanno anche dimostrato di collaborare tra di loro per raggiungere obiettivi comuni, come ad esempio spostarsi in modo sincronizzato per schivare i predatori.
Tutto questo dimostra che i pesci non sono solo semplici creature marine, ma esseri viventi altamente evoluti e capaci di complessi comportamenti. È importante riconoscere e rispettare la loro intelligenza e sensibilità, e proteggere il loro habitat per garantire la loro sopravvivenza a lungo termine.
In conclusione, il nuovo studio sul comportamento dei pesci conferma ciò che molti scienziati e comportamentisti animali sostengono da tempo: i pesci sono creature straordinarie, capaci di autocoscienza e di comportamenti complessi. Smettiamo di considerarli inferiori e iniziamo a trattarli con il rispetto che meritano.
Riferimenti
- M. Kohda et al. Cleaner fish recognize self in a mirror via self-face recognition like humans. Proceedings of the National Academy of Sciences. Published online February 6, 2023. doi: 10.1073/pnas.2208420120.
- M. Kohda et al. Further evidence for the capacity of mirror self-recognition in cleaner fish and the significance of ecologically relevant marks. PLOS Biology. Published online February 17, 2022. doi: 10.1371/journal.pbio.3001529.
- M. Kohda et al. If a fish can pass the mark test, what are the implications for consciousness and self-awareness testing in animals? PLOS Biology. Published online February 7, 2019. doi: 10.1371/journal.pbio.3000021.
- Il Labroides dimidiatus è il primo pesce a superare il test dello specchio, DaniReef, 2018;
- Labroides dimidiatus, il re dei pesci pulitori… eppure ve lo sconsiglio (anzi no), DaniReef, 2021;
- What a Fish Knows: The Inner Lives of Our Underwater Cousins (English Edition), Jonathan Balcombe, 2016.
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