Stiamo parlando dell’isola di Saint John un tempo conosciuta come Pulau Sakijang Bendera. È una piccola isola a pochi chilometri di traghetto dalla Baia di Marina ed è totalmente percorribile a piedi od in bici.
Noi Abbiamo scelto il traghetto Island Cruise che con 15S$ ti da la possibilità di visitare Saint John, Lazzaro e Kusu (Isola delle Tartarughe).
In questo articolo si parlerà dell’isola come centro per la biodiversità marina e non per quello che è stata in passato come quarantena. Dire che si è rimasti stupefatti della crescita e cura che Singapore ha dato e da per la sua barriera corallina è riduttivo. In anni si è raggiunta una consapevolezza e qualità di flora e fauna in Singapore che è da ammirarne lo sviluppo.
Tutto ha inizio nel 1950 dove alcuni scienziati iniziarono a documentare la biologia marina di Singapore, creando anche la prima stazione di ricerca. L’Istituto di biologia e la federazione marina avviarono il Reef Survey and Conservation Project con lo scopo di promuovere la barriera corallina.
Gradualmente la conservazione è stata incorporata nei piani a lungo termine del governo di Singapore, intensificando la sensibilizzazione e consapevolezza della biodiversità marina. Si iniziarono a catalogare le aree significative dove nel 1994 venne pubblicato il Data Book sulle specie animali e vegetali sotto minaccia, catalogandole. In tutto ciò sono stati recuperati 13 ettari di mangrovie nell’area delle isole gemelle!
La storia della barriera corallina di Singapore
Il primo trasferimento di coralli da Pula Seringat a Sentosa Island nel 1997, anch’essa visitata da noi e ci ha resi senza parole. Grazie ai social media l’internet diventò un grande mezzo di comunicazione per la consapevolezza pubblica sulla biodiversità marina, come cerchiamo di fare noi sul nostro portale.
Nel 2002 dal Ministero dell’ambiente nasce il Green Plan, piano a lungo termine per portare Singapore a città verde, conservando e salvaguardando le riserve. Nello stesso anno si apre a Saint John l’Istituto di Scienza Marina Tropicale ed Ambientale, unica stazione in mare per ricerche marine a Singapore.
Considerati gli importanti traguardi e rafforzando l’idea della salvaguardia dell’ambiente, nel 2012 nasce il festival della biodiversità marina di Singapore. Dove siamo oggi, a Saint John, si apre la galleria pubblica nel 2015, dove si espone e consapevolizza i turisti sulla storia costiera di Singapore.
Friends of Marine Park, lanciata nel 2017, incoraggia la popolazione a collaborare per la sopravvivenza a lungo termine della vita dei nostri mari. Ultimo, nel 2018 è stato istallato in regalo il primo incubatore di tartarughe di Singapore, per le tartarughe Hawksbill e la tartaruga marina verde.
Riprodurre e curare i coralli
Come abbiamo avuto la possibilità di vedere, nella galleria pubblica dell’isola “Public Gallery at the Marine Park Outreach and Education Centre“, c’è una serra espositiva a scopo informativo e di cura per i coralli. Vogliamo specificare che questo museo è totalmente ad ingresso gratuito.
La coral farm esterna nel museo di Saint John, a differenza delle nostre vasche presenta due importanti benefit naturali, l’acqua direttamente dall’oceano ed il sole equatoriale di Singapore.
I coralli trovati nell’oceano a rischio di vita vengono recuperati e portati in questa vasca al fine di essere liberati nel reef in salute per ripopolarlo.
Nella galleria marina abbiamo scoperto una novità eccezionale per quanto riguarda la cura dei coralli e di tutto il reef. Si tratta di una nuova vasca non in esposizione per il pubblico di ben 5.000 litri! Il progetto ospita centinaia di frags, tridacne e lumache Ciprea; il tutto in vertical farming, così da evitare strutture ingombranti facendo circolare più acqua possibile. Tra le varie specie animali allevate, ci sono le Tridacna crocea, Cypraea tigris ed Arabian Cowrie.
Concludiamo con l’articolo del Sakijang Times per quanto riguarda la nuova fantastica vasca d’allevamento.
Parlare con lo staff del museo è stata una grande esperienza e speriamo in futuro ci possa essere l’occasione di visitarlo più a fondo.
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