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Scoperta una nuova fonte di nutrienti per la Barriera Corallina

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Scoperta una nuova fonte di nutrienti per la Barriera Corallina: Barriera Corallina a Marsa Alam in Mar Rosso

Un nuovo studio appena pubblicato ha evidenziato come la maggior fonte di nutrienti delle Barriere Coralline non derivi dai fiumi e dagli scarichi in mare. Approfondiamo assieme.

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I fiumi sono spesso considerati la principale fonte di nutrienti che innescano l’eutrofizzazione nella Grande Barriera Corallina. Un nuovo studio denominato “Submarine Groundwater Discharge Exceeds River Inputs as a Source of Nutrients to the Great Barrier Reef” (che in italiano si potrebbe tradurre con “Il Contributo delle Falde Sottomarine di Acque Sotterranee Supera gli Input dei Fiumi come Fonte di Nutrienti per la Grande Barriera Corallina“) dimostra come in realtà si tutto il contrario.

Una cosa che, onestamente, non avremmo creduto possibile. Anche riflettendoci. Per questo è importante continuare a studiare ed analizzare cosa succede, perché spesso la realtà è diversa dalle nostre ipotesi.

Lo studio è stato pubblicato su ACS Pubblication pochi giorni fa, l’8 ottobre. E lo studio si è avvalso della collaborazione di diverse università ed enti australiani:

  • National Marine Science Centre, Southern Cross University;
  • Faculty of Science and Engineering, Southern Cross University;
  • Department of Marine Sciences, University of Gothenburg;
  • Land and Water, Commonwealth Scientific and Industrial Research Organisation;
  • Australian Institute of Marine Science.

Il lavoro è stato coordinato dal dott. Douglas R. Tait.

Qual’è, quindi, la fonte di nutrienti primaria?

Lo studio ha notato che i bilanci esistenti dei nutrienti indicano una rilevante fonte mancante di azoto (N) e fosforo (P). Per studiare questo fenomeno il team che ha collaborato alla stesura del documento ha utilizzato isotopi radioattivi per determinare gli input di nutrienti a scala di piattaforma derivati dalla fuoriuscita sottomarina di acque sotterranee nella Grande Barriera Corallina.

Foto satellitare della Grande Barriera Corallina australiana

La cosa assolutamente incredibile che è stata scoperta era l’ammontare di questo contributo. Le acque sotterranee contribuiscono infatti per un valore totale pari a circa 10-15 volte rispetto quanto provenga mediamente dai fiumi. E con il contributo delle acque sotterranee sottocosta che rappresenta circa il 30% di questa cifra.

Le fuoriuscite sotterranea totali hanno rappresentato più del 30% di tutto l’azoto inorganico disciolto noto e oltre il 60% degli input di fosforo inorganico. Superando gli input dei fiumi.

Tuttavia, le fuoriuscite sotterranee costituiscono solo una piccola parte dei nutrienti necessari per sostenere la produttività primaria, suggerendo che i processi di riciclo e trasformazione interni continuano a dominare il bilancio dei nutrienti.

Catalaphyllia a polipi rosa, tipico corallo proveniente dalla Grande Barriera Corallina Australiana

Conclusioni

Per gestire gli input di nutrienti da acque superficiali nei sistemi corallini a livello globale sono stati spesi, fino ad oggi, milioni di dollari. Oggi probabilmente dobbiamo cominciare a cambiare il nostro punto di vista, E porre la nostra attenzione a diverse possibilità di inquinamento per proteggere i coralli dagli impatti degli eccessivi nutrienti.

Riferimenti

  • Submarine Groundwater Discharge Exceeds River Inputs as a Source of Nutrients to the Great Barrier Reef. Publication Date: October 8, 2023 https://doi.org/10.1021/acs.est.3c03725 Copyright © 2023 American Chemical Society

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