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Team Zooplancton o Team Fitoplancton: analizziamo i prodotti BEA

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Team Fitoplancton

Dopo che nella pagina precedente abbiamo parlato dell’argomento in generale, vi abbiamo fatto vedere il nostro video, e vi abbiamo parlato nello specifico dello zooplancton, e quindi di Bea Mesocosmo e Bea Bio Boost, ora parliamo di tutto quanto riguarda invece il fitoplancton.

Il fitoplancton possiamo inquadrarlo come la parte vegetale del plancton. E’ costituito da tutti quegli organismi autotrofi, che possono cioè sintetizzare i composti necessari a partire dalle sostanze inorganiche utilizzando processi come la fotosintesi. Se forniamo al fitoplancton i giusti nutrienti inorganici come ad esempio azoto (N), fosforo (P), silicio (Si), ed altri microelementi ed una fonte energetica, essi saranno in grado di costruire in autonomia tutte le strutture necessarie alla loro esistenza e riproduzione.

Contenitori di veri Fitoplancton targati BEA alla fiera PetsFestival 2023
Contenitori di veri Fitoplancton targati BEA alla fiera PetsFestival 2023

Il fitoplancton lo possiamo inquadrare come fosse la base degli ecosistemi marini, perché in effetti è il primo anello della catena alimentare acquatica. Parliamo infatti di unità fotosintetiche che arrivano fino a dimensioni davvero piccole, e che si occupando di trasformare e digerire i nutrienti disciolti nell’acqua convertendoli in biomassa. In acquacoltura sono soprattutto 6 le specie che hanno proprietà tali per cui non solo possono essere la base del nutrimento ma anche sono idonee per il mantenimento dell’equilibrio ecologico dell’acquario.

Si avete letto bene, e lo sintetizzo qui. Il fitoplancton toglie nutrienti dall’acqua per trasformali in alghe. Ma non crediate che in acquario si possa dosare qualche millilitro di fitoplancton per abbassare i nutrienti. I valori in gioco sono tali per cui questo non funziona con i dosaggi standard, o meglio potremmo dire che ci sono metodi più efficaci per farlo. Quindi è importante l’utilizzo del fitoplancton come base alimentare, sapendo che andranno anche a togliere nutrienti dall’acqua all’interno del loro ciclo di vita.

Pensate che negli ultimi anni l’utilizzo del fitoplancton è andato oltre all’impiego diretto nella nutrizione, in acquario o meno, toccando aree come la medicina, la cosmetica e la bioenergia, dimostrando così una versatilità notevole. Ma è ovvio che è nell’acquacoltura e nell’acquariofilia che il fitoplancton ha il suo vero ed atavico ruolo. Nutrendo direttamente e indirettamente gli organismi allevati e contribuendo a migliorare la stabilità degli ecosistemi e diventando un agente di equilibrio per gli ecosistemi acquatici.

I 4 prodotti della serie fitoplancton di BEA

Bea ha in catalogo quattro prodotti che hanno una base di fitoplancton e sono: Synecho Mix, Green Pro, Black Pro e Red Pro: andiamoli a conoscere.

BEA Synecho Mix: è un prodotto studiato per conseguire la stabilità del sistema e sull’esportazione dei nutrienti, andando quindi a combattere in particolare la proliferazione di cianobatteri perché si concentra sulla matrice di sviluppo comune. La base di Synecho mix, come dice il nome stesso è proprio il Synechococcus, che però viene arricchito con dei pigmenti come ad esempio le ficocianine, questo lo pone anche come ottimo alimento per tutto lo zooplancton e gli organismi filtratori.

BEA Synecho Mix

BEA Green Pro: questo prodotto favorisce il metabolismo autotrofo e mixotrofico, che andrà poi ad essere efficace nell’assorbimento dei nutrienti in eccesso e fornendo una fonte importante di lipidi e acidi grassi essenziali. Una miscela che diventa poi particolarmente utile come alimento per lo zooplancton in acquario, per gli organismi filtratori e per la fauna bentonica.

BEA Green Pro

BEA Black Pro è un particolare prodotto pensato e formulato per essere efficace contro le proliferazioni nocive di alghe e di film algali, di cianobatteri, di dinoflagellati e di agglomerati batterici perché è composto sia da fitoplancton che zooplancton selezionato ed addizionato con biomolecole utili a ristabilire l’equilibrio dell’ecosistema.

BEA Black Pro

BEA Red Pro è forse il prodotto più particolare dei quattro, grazie al suo particolare colore rosso. Dal punto di vista tecnico invece è un prodotto che enfatizza l’ottimizzazione dell’ambiente acquatico, andando a migliorare la crescita, la colorazione e la vitalità delle specie marine attraverso una formulazione che parte da una base di ceppi di fitoplancton selezionati a cui sono stati aggiunti nutrienti essenziali che sono fantastici nel favorire la stabilità del sistema, e, dulcis in fundo, diventa utile per l’esportazione dei metalli pesanti.

BEA Red Pro

Conclusioni

Sono tante le cose da sintetizzare a questo punto. Ci troviamo davanti infatti a 6 prodotti che assieme riescono ad inserirsi in tante nicchie disponibili nell’acquario marino andando a funzionare come nutrimento diretto ed indiretto, ed aiutando a gestire tante problematiche relative a proliferazioni batteriche, cianobatteri, dinoflagellati, etc che tanti problemi creano a molti di noi.

Ma la domanda, a questo punto, è: meglio essere team zooplancton o team fitoplancton? E la risposta è forse quella meno scontata, perché il vincitore, come ho ribadito nel video è team sinergia, ovvero l’uso combinato dei due prodotti. Solo in questo modo infatti si riescono ad ottenere tutti i benefici associati al loro utilizzo. C’è da dire che però una volta che l’acquario stia funzionando al meglio diventa possibile focalizzarsi sull’utilizzo di sola una parte dei prodotti disponibili. Noi ovviamente li abbiamo usati tutti vista la condizione disastrata del nostro acquario da incubo.

Il nostro acquario da incubo all'inizio della cura...
Il nostro acquario da incubo all’inizio della cura…

Dosi consigliate e considerazioni varie

Dal nostro punto di vista possiamo considerarli tutti ottimi prodotti. Spettacolari da usare in maniera sinergica, ma certo che 6 prodotti sono tanti, e potrebbe anche essere un po’ complicato capire quale possa fare al caso nostro. Ci viene però incontro il servizio clienti di BEA pronti a rispondere sempre alle domande degli acquariofili. Per una volta infatti mi astengo dal fornire delle dosi consigliate, perché sono tante le variabili in gioco, davvero troppe. Ovviamente è lapalissiano che una dose di integrazione è una cosa, una dose per gestire problematiche conclamate è un’altra cosa, e un dosaggio nel momento della maturazione delle rocce sintetiche è un’altra cosa ancora.

Voi cosa ne pensate? Parliamone nei commenti qua sotto all’articolo ma anche su TelegramInstagramFacebookTwitterYouTube, qualunque sia il social che preferiate. Dove potete anche seguirci per non perdervi tutte le nostre news, articoli, recensioni e reportage, e se avete bisogno di chiedere aiuto vi aspettiamo nel nostro forum.

Riferimenti

Aggiungo anche che il 25 ed il 26 maggio si terrà l’evento gratuito AcquaSocial a Bologna. Un modo per poter ascoltare una mia relazione sull’acquario marino, ed a potermi incontrare, ma soprattutto la possibilità di parlare con Nicola Lo Duca di Bea Bio Engineering Aquaculture che sarà presente anch’esso all’evento. Tutte le informazioni sull’evento, in attesa di un nostro articolo specifico, le trovate qui: AcquaSocial a Bologna.

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