Abbiamo saputo in anteprima che Elos è stata venduta proprio la settimana scorsa, e ad acquistarla è stata una persona fantastica, per cui io ne sono molto felice.
Questa è una vero notizia bomba. Una delle aziende italiane più blasonate è stata appena venduta, e sicuramente noi tutti ci andremo a guadagnare. Vi spiego il perché, ma non prima di aver fatto un piccolo excursus sulla storia della Elos, e quello che ha rappresentato per me.
Partiamo dal nome, Elos è l’inverso della parola Sole, proprio perché quando è stata creata, così mi è stato raccontato, si pensava al sole come fonte di perfezione e come necessità per lo sviluppo della vita in acquario. Io conobbi di persona i due fantastici proprietari precedenti, che al momento del nostro incontro erano Nicola Gandini ed Enzo Romeo nel lontano Interzoo del 2006 a Norimberga. Il mio primo Interzoo. Fummo subito in sintonia, tanto che Elos fu la prima azienda che nel lontano 2007 mi chiese di collaborare per lo sviluppo della propria immagine. Una azienda che faceva dell’etica il suo cavallo di forza e che ha innovato veramente nel mondo dell’acquariofilia.
Tante cose che usiamo oggi con soddisfazione sono nate come idea proprio da Elos, che fu la prima, ad esempio che ha mostrato una plafoniera a LED commerciale, che tra l’altro ho rivisto proprio sul refugium di un acquario di Julian Sprung che ho visitato a Miami la settimana scorsa. Ma anche gli osmoregolatori basati sulla misura della temperatura, acquari con il doppio fondo, e potrei continuare per ore ed ore.
Non posso quindi che essere grato a Nicola e ad Enzo, che allora mi vollero in Elos, e che contribuirono a far diventare DaniReef quella che è ora. E scoprii allora un mondo di prodotti fantastici, pensati con dettagli incredibili che avevano l’unica pecca di non essere conosciuti in dettaglio proprio in Italia. Dallo schiumatoio il cui bicchiere si poteva estrarre facilmente con una sola mano e che poteva funzionare con una pompa a pale normale, alle serigrafie in braille sulle scatole dei prodotti, all’inserto in bakelite nei mangimi per non farli inumidire, ed anche qui ne avrei da raccontare.
Il loro braccio destro all’epoca era Marco Dambrosi, un’altra persona davvero fantastica che ho avuto modo di conoscere nel corso del tempo.
Elos ieri
Negli ultimi anni Elos aveva perso un po’ di smalto, perché Nicola, unico proprietario dopo aver rilevato anche la quota di Enzo nel corso degli anni, aveva cominciato a focalizzare la propria attenzione verso altri progetti, esterni al mondo dell’acquariofilia, e quindi per qualche anno l’azienda ha navigato senza grosse innovazioni, a parte il sistema MARE che abbiamo visto al Macna 2022 di Milwaukee, presentata da Carlotta Gandini, figlia di Nicola che ne aveva preso il testimone in azienda.
Negli anni in Elos sono stati fatti incontri con gli utenti, fantastici stand alle fiere di settore, Interzoo su tutte, coniugando estetica, praticità, usabilità ed efficienza dei propri prodotti. Per cui oggi non potevamo essere più felici del fatto che proprio Marco Dambrosi abbia rilevato l’azienda nel segno della continuità. Marco è sempre stato in Elos. Ci è cresciuto dentro. Ed ha tanta voglia di riaffermare Elos ed il made in Italy, in Italia e nel mondo.
La sede è stata spostata a Roma, e questo potrebbe aver creato dei disservizi negli ultimi giorni, ma crediamo che tutto sarà a posto nei prossimi giorni. E mi ripeto. Penso che per Elos, oggi, questo sia un grosso passo avanti, nella continuità del progetto, e con le persone che, sebbene non l’abbiano creata, le sono sempre state accanto.
Benvenuto Marco!
