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Il ruolo dei suoni delle barriere coralline nello sviluppo dei coralli

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La ricerca ha rivelato che i suoni delle barriere coralline sane possono giocare un ruolo cruciale nel ripopolamento dei coralli in barriere degradate. *Coral settlement* e *acustica marina* sono strumenti potenti per ripristinare questi ecosistemi vitali.

Una ricerca ha rivelato che i suoni delle barriere coralline sane possono giocare un ruolo importante nel ripopolamento dei coralli nelle barriere degradate. Il Coral settlement e l’acustica marina sono strumenti potenti per ripristinare questi ecosistemi vitali.

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Le barriere coralline sono ecosistemi complessi e ricchi di vita. Quando sono in buona salute, queste strutture marine risuonano con un’abbondanza di suoni: schiocchi, ronzii e crepitii prodotti da pesci e gamberi schioccatori. Questo paesaggio sonoro è essenziale non solo per gli animali adulti che vi abitano, ma anche per gli stati larvali dei coralli in cerca di un luogo dove insediarsi e crescere. Questo articolo fa riferimento a un lavoro condotto dai ricercatori del Woods Hole Oceanographic Institution (WHOI), con Nadège Aoki, una dottoranda, come prima autrice, e Aran Mooney, un biologo marino, come autore principale. La ricerca è stata pubblicata il 13 marzo 2024 nella rivista Royal Society Open Science.

Coral Settlement: come i suoni delle barriere coralline influenzano l’insediamento dei coralli


Il termine coral settlement si riferisce al processo mediante il quale le larve dei coralli trovano un substrato adatto su cui fissarsi e trasformarsi in polipi adulti. Questo stadio critico nel ciclo di vita dei coralli è influenzato da diversi fattori, tra cui stimoli chimici, luce e suoni. Recenti studi condotti dai ricercatori del Woods Hole Oceanographic Institution (WHOI) hanno dimostrato che il suono delle barriere coralline sane può significativamente aumentare il tasso di insediamento delle larve di corallo in barriere danneggiate. E del loro danneggiamento ne abbiamo parlato in diversi articoli. “Le comunità marine si rivelano le più sensibili alla temperatura e al surriscaldamento globale“.

Acropora

Acustica Marina: Un Nuovo Approccio alla Conservazione

Il campo dell’acustica marina ha aperto nuove frontiere nella conservazione degli ecosistemi marini. Nadège Aoki e il suo team di ricerca hanno sperimentato l’utilizzo di sistemi di altoparlanti subacquei per trasmettere registrazioni di suoni provenienti da barriere coralline sane a barriere degradate. I risultati sono stati sorprendenti: il tasso di insediamento dei coralli è aumentato fino a sette volte rispetto alle barriere non esposte ai suoni.


“Abbiamo dimostrato che si può attivamente indurre l’insediamento dei coralli riproducendo suoni”, ha dichiarato Aoki. Questo approccio non invasivo e facilmente scalabile potrebbe diventare uno strumento chiave per la rigenerazione delle barriere coralline a livello globale.

L’esperimento e i suoi risultati

L’esperimento è stato condotto nelle Isole Vergini Americane, in particolare nelle barriere di Tektite, Cocoloba e Salt Pond. Queste barriere presentano diversi livelli di degrado, offrendo un contesto ideale per testare l’efficacia dell’arricchimento acustico. I ricercatori hanno posizionato supporti con larve di corallo a diverse distanze dagli altoparlanti, scoprendo che il tasso di insediamento era più alto a circa cinque metri dagli altoparlanti. Anche a distanze maggiori, fino a trenta metri, l’effetto dei suoni era evidente, con un aumento significativo dell’insediamento rispetto alle barriere coralline di controllo.


Conservazione marina: un approccio integrato

La conservazione marina richiede un approccio integrato e multidisciplinare. L’uso dei suoni per stimolare l’insediamento dei coralli è solo uno degli strumenti a nostra disposizione. È essenziale combinare questa tecnica con altre strategie, come il controllo della qualità dell’acqua, la gestione dei predatori e l’introduzione di specie resistenti. Solo un approccio olistico può garantire la sopravvivenza a lungo termine di questi preziosi ecosistemi.


Ed in acquario?

Dato per buono quello che abbiamo scoperto, o meglio, che hanno scoperto, non ci rimane che fare un ulteriore step… in acquario potrebbe avere senso? Cambierebbe qualcosa? Oppure siamo in un contesto talmente limitato che non servirebbe a nulla? E nel caso di un acquario enorme, come quello di Polo Reef, o come quello degli acquari pubblici, ci potrebbe essere una correlazione fra suoni e crescita?

L'enorme acquario da 70.000 litri di Polo Reef
L’enorme acquario da 70.000 litri di Polo Reef

Dovremmo trovare una registrazione dei suoni della barriera corallina e poi metterla in acquario, chi vuole provarci?

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[Fonte: www.whoi.edu]

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