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Ozono in Acquario Marino: Come Dosarlo in Sicurezza

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Ozono in acquario marino

L’uso dell’ozono in acquario marino è efficace, ma deve essere dosato con attenzione. Scopri come farlo in sicurezza per ottenere risultati ottimali.

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L‘ozono è uno strumento potente che, se usato correttamente, può migliorare significativamente la qualità dell’acqua negli acquari marini. Tuttavia, un dosaggio inadeguato può portare a conseguenze negative. Questo articolo esplora come dosare l’ozono per mantenere l’acqua cristallina e trattare problemi specifici come i parassiti, senza compromettere la salute del tuo acquario. Impareremo quali siano le dosi e un formula indicativa per calcolare quanto ozono dosare in vasca per poi basarci su altri parametri dell’acquario quali il Redox e lo stato di salute degli animali.

Il Ruolo dell’Ozono nella Qualità dell’Acqua


L’uso dell’ozono nell’acquariofilia marina è noto per eliminare i composti organici disciolti (DOC), che causano l’ingiallimento dell’acqua. L’ozonizzatore può essere regolato per mantenere un livello di ossidazione ideale, garantendo acqua limpida e salutare per i tuoi pesci e coralli. Tuttavia, è cruciale dosare correttamente per evitare un’eccessiva ossidazione. Molti acquariofili si avvicinano al suo utilizzo per la sua capacità sterilizzatrice istantanea e per la trasparenza assoluta dell’acqua come se l’acqua stessa non ci fosse. Sotto nelle foto una vasca famosa L’incredibile acquario di Pietro Romano – 1400 litri di acropore e pesci dove l’uso di questo gas è bilanciato con l’equilibrio dell’ecosistema ricreato in 5 vetri.


Il DOC Carbonio Organico Disciolto

In un acquario marino, i DOC (Dissolved Organic Compounds, o composti organici disciolti) sono una vasta gamma di sostanze organiche che si trovano disciolte nell’acqua. Questi composti provengono da vari processi biologici e ambientali, come la decomposizione di materiale organico, i residui di alimentazione e i prodotti di scarto degli organismi.

Principali Tipi di DOC nell’Acquario

Proteine:
• Provengono dalla decomposizione di cibo non consumato, escrementi dei pesci, e morte di organismi.
• Tendono a formare schiuma in superficie e possono essere rimosse efficacemente con un protein skimmer.


Carboidrati:
• Derivano principalmente da piante, alghe e microrganismi.
• Possono essere utilizzati come fonte di energia per i batteri, contribuendo a un biofilm o alla crescita di batteri.

Lipidi (Grassi e Oli):
• Provengono da cibo, detriti organici e scarti.
• Sono meno solubili in acqua e tendono a formare pellicole oleose sulla superficie.

Acidi Umici:
• Si formano dalla decomposizione di piante e legno, particolarmente in acquari che utilizzano legni o foglie.
• Causa dell’ingiallimento: Questi acidi possono conferire una colorazione gialla o marrone all’acqua, dando un aspetto “tè”.

Acidi Fulvici:
• Derivati dagli acidi umici, ma più solubili in acqua e meno complessi.
• Causa dell’ingiallimento: Contribuiscono anch’essi alla colorazione gialla dell’acqua, anche se in misura minore rispetto agli acidi umici.

Fenoli e Tannini:
• Derivano dalla decomposizione di materiale vegetale, come foglie o legni utilizzati nell’acquario.
• Causa dell’ingiallimento: Soprattutto i tannini, noti per colorare l’acqua di giallo-marrone.

Tra i DOC, i principali responsabili dell’ingiallimento dell’acqua sono:

1.  Acidi Umici
2.  Acidi Fulvici
3.  Tannini

Questi composti sono prodotti attraverso la decomposizione della materia organica, come legni, foglie, e altre biomasse vegetali, e tendono a colorare l’acqua in tonalità gialle o marroni. Anche se non sono necessariamente dannosi, l’accumulo eccessivo può ridurre la trasparenza dell’acqua, diminuendo la qualità estetica e potenzialmente influendo sulla penetrazione della luce, essenziale per i coralli e le alghe fotosintetiche.

Prevenzione e Rimozione

Protein Skimmer: Rimuove proteine e altri DOC prima che si degradino ulteriormente. Leggi anche "I nuovi spettacolari schiumatoi Sicce Shark Skimmer a Interzoo 2024" Filtrazione Chimica: L’uso di carbone attivo è particolarmente efficace nel rimuovere acidi umici, fulvici e tannini, migliorando la limpidezza dell’acqua. "6 buoni motivi per usare il carbone attivo in acquario marino" Ozonizzatore: Utilizzato per ossidare i DOC, riducendo l’ingiallimento e migliorando la qualità complessiva dell’acqua.

Come Dosare l’Ozono per Rimuovere l’ingiallimento dall’Acqua

Per rimuovere l’ingiallimento dall’acqua, si consiglia di dosare l’ozono tra 5 e 15 mg per 100 litri di acqua al giorno. Questo dosaggio, basato su fonti autorevoli come “The Reef Aquarium” di Delbeek e Sprung, permette di migliorare la trasparenza dell’acqua senza eliminare troppi nutrienti organici. In un acquario di 290 litri come il mio, ad esempio, questo si traduce in circa 15-43 mg di ozono al giorno. Ecco perchè ricordo sempre l’importanza di leggere in acquariofilia, soprattutto quando sei alle prime armi. Ma 3-5 mg/h di zono secondo Daniel Knop sono sicuri (Coralli n50).


Trattamento Temporaneo dei Parassiti con l’Ozono

In situazioni più critiche, come la presenza di parassiti, l’ozono può essere dosato a livelli più alti, fino a 30 mg per 100 litri al giorno. Questo dosaggio deve essere applicato solo per brevi periodi, generalmente una settimana o meno, per evitare danni agli organismi dell’acquario. È fondamentale monitorare attentamente la salute dei pesci durante il trattamento.

L‘ozono è efficace ma richiede attenzione. Senza un misuratore di redox, è meglio iniziare con dosaggi bassi e osservare l’acqua e gli organismi. Un approccio prudente riduce il rischio di sovraossidazione, che potrebbe compromettere la salute dell’acquario.

Formula per il Calcolo del Tempo di Funzionamento dell’Ozonizzatore

Sotto vi sviluppo una formula che consente il calcolo in base ai valori riportati nelle righe precedenti di quanto ozono dosare in base al litraggio netto dell’acquario e alla quantità di zono prodotto dal vostro apparecchio.

Parametri:

V = Volume dell’acquario (in litri)
•   P = Potenza dell’ozonizzatore (in mg/h)
•   D = Dosaggio desiderato (in mg per litro di acqua al giorno)
•   T = Tempo di funzionamento giornaliero dell’ozonizzatore (in minuti)

Formula:

T = V × D P × 1/60

Dove V è il volume dell’acquario. D è il dosaggio desiderato in mg per litro d’acqua. P è la potenza dell’ozonizzatore in mg/h.Il fattore 1/60 converte la potenza dell’ozonizzatore da mg/h a mg/min, permettendo di ottenere il tempo in minuti.

Applicazione della Formula Esempio 1: Eliminare il Giallo dell’Acqua

Per un acquario da 290 litri con un ozonizzatore da 1000 mg/h, volendo dosare 0,05 mg/L (per ottenere 15 mg per 290 litri):

V = 290 L

P = 1000 mg/h

D = 0,05 mg/L

Inserendo i valori nella formula:

T = 290 × 0,05 1000 × 1/60 = 14,5 16,67 = 0,87 minuti

Quindi, l’ozonizzatore dovrebbe funzionare per circa 0,87 minuti al giorno (circa 52 secondi).

Questa formula ti permette di adattare il dosaggio dell’ozono in base alle specifiche del tuo acquario e della tua attrezzatura. Ricorda di monitorare attentamente la salute degli organismi nel tuo acquario, soprattutto quando utilizzi dosaggi più elevati per il trattamento dei parassiti.

La formula è uno strumento flessibile che può essere applicato in diversi contesti, garantendo un uso sicuro e ottimizzato dell’ozono per ogni acquariofilo. In ogni caso sconsiglio l’uso di ozono in acquari con acqua molto povera di nutrienti e con livelli di composti organici molto bassi. Sistemi che utilizzano fonti di carbonio per la propagazione batterica possono risentire in maniera molo marcata il suo utilizzo. Un potenziale redox già elevato in un aquario marino può indicarvi di procedere con cautela.


L’ozono va usato sempre assieme al carbone attivo, utilizzato sia in acqua che in aria

Le controindicazioni possono essere riassunte con la formazione di composti alogenati quali BrOH e BrO3– che, se non adeguatamente rimossi dal carbone attivo, potrebbero avere ripercussioni fortemente negative sugli organismi più sensibili contenuti in acquario, quali gamberetti, pesci molto piccoli o ancora allo stato larvale e qualche corallo molto particolare e delicato.

In qualsiasi caso si operi è opportuno collegare lo ionizzatore a uno schiumatoio costruito in acrilico o comunque garantito per la somministrazione di ozono, avendo cura di filtrare con carbone attivo ogni apertura presente sul bicchiere dello schiumatoio, per evitare che l’ozono non filtrato possa finire nell’aria. Inoltre è fondamentale monitorare il livello di ORP, chiamato anche potenziale Redox, presente in acquario, per fare in modo che, anche somministrando ozono, questo non superi il valore di 375/400 mV, per evitare potenziali problemi in vasca e fuori.

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