CAPIRE ED INTERAGIRE CON I PROBLEMI DI ACUSTICA

Finalmente, come dirà qualcuno, mi sono messo a scrivere qualcosa sulla Acustica Ambientale

Quando scegliamo di metterci in casa un impianto atto alla riproduzione di suoni, che siano essi stereofonici o multicanale, incontriamo sempre e comunque una serie di problemi. Sorvolando sui quelli di natura familiare e direttamente economici, vorrei concentrarmi sui due problemi principali che possono sopraggiungere:

1) Inquinamento Acustico
2) Disomogeneità nella riproduzione

Con inquinamento acustico comprendo tutte le problematiche insite alla riproduzione di suoni che inevitabilmente finiranno per disturbare gli altri componenti della famiglia e, nei casi di abitazione in condominio, anche i vicini di casa.

Con il termine molto generico di "disomogeneità timbrica" invece vorrei comprendere il problema che ci porta ad avere risonanze, raddoppi di frequenze e quant'altro ci possa disturbare nell'ascolto della nostra musica preferita o durante la visione dei nostri film preferiti.

In effetti i due problemi possono essere correlati, ed un trattamento volto a diminuire l'inquinamento acustico porterà effetti (non sempre benefici) anche sulla riproduzione in ambiente.
Un'altra cosa da sottolineare è che gli interventi di primo tipo sono costosi, molto costosi, forse anche più del corrispondente costo del nostro impianto, mentre gli interventi del secondo tipo sono costosi se fatti in maniera professionale, ma che possono essere arginati con metodi più o meno "caserecci" in maniera abbastanza proficua.

Affrontiamo gli argomenti:

1) Inquinamento Acustico

Questo è sicuramente il problema più rilevante da affrontare nonché quello più dispendioso in termini economici.
Il problema è ben noto, l'ascolto ad alto volume produce un rumore tale che chi abita con noi o i nostri vicini non riescono a tollerarlo. Se questa situazione dovesse farsi critica urge un rimedio veloce, pena l'ascolto a volumi nettamente inferiori.
Per un caso del destino poi, le frequenze che più disturbano i vicini sono proprio quelle frequenze basse che riescono a coinvolgerci maggiormente nella visione di un film, sotto questo punto di vista solo chi ascolta un impianto Hi-Fi con diffusori da scaffale, notoriamente avari di basse frequenze, riesce ad avere una qualche marcia in più.
Lasciando perdere il problema delle riflessioni primarie che affronteremo nel secondo punto, e che comunque troverebbe una ampia possibilità di miglioramento proprio in una ristrutturazione globale della nostra stanza acustica, concentriamoci su come poter agire in casa nostra.

Cercando di essere breve, ma allo stesso tempo abbastanza chiaro, cerco di spiegarvi per similitudine, come si propagano i suoni. Essi ogni qualvolta incontrino una superficie, si propagano in 3 modi differenti, per riflessione, per rifrazione, per diffrazione. La cosa peggiore è che le basse frequenze, caratterizzate da una lunghezza d'onda molto ampia, potrebbero risultare amplificate in altre stanze, arrivando al paradosso che si potrebbero percepire più bassi in una stanza adiacente.

Una regola stupida, e se vogliamo molto sempliciotta dice che dove riesce a passare la luce, riesce a passare anche il suono. Basta fare una piccola prova. Accendiamo lo stereo ed andiamo in una stanza adiacente, se non chiudiamo la porta riusciamo a sentire molto bene la musica, anche grazie al fatto che la musica diretta subisce una attenuazione di 6dB al raddoppio della distanza dal punto di emissione sonora. Questo vuol dire che se avessimo anche solo una cassa che produce 90dB di intensità sonora ad 8 metri avremo ancora una intensità sonora di 72dB... che sono tantissimi e che sicuramente disturberebbero i vicini. Se chiudiamo una porta che abbiamo fra noi e lo stereo, riusciamo ad attenuare sicuramente le alte frequenze ma i bassi li sentiremmo ancora in maniera abbastanza distinta. Questo sia per la lunghezza d'onda delle basse frequenze, sia per la maggior energia posseduta. Ammettendo di fare un'altra prova di notte, proviamo ora a lasciare accesa la luce nella sala d'ascolto, e di spegnerla nella stanza adiacente, chiudendo la porta è possibile vedere la luce filtrare da sotto la porta e almeno dalla toppa della chiave, questi punti sono responsabili della molta energia che ancora filtra. La prima cosa da fare è chiudere tutti i buchi. Solo quando saremo al buio completo nella seconda stanza potremo dire di aver fatto il massimo con poca spesa. Quindi dovremo armarci di spessori in gomma, guide elastiche, guarnizioni, etc in modo da "sigillare" quasi completamente la porta. Fatto questo abbiamo fatto il massimo possibile per ottenere una attenuazione ragionevole. Se siamo fortunati dovremmo ottenere una attenuazione di circa 6 dB, anche se non distribuita uniformemente su tutte le frequenze. E ricordiamoci che una attenuazione di 6dB porta il livello di rumore ad 1/3 del precedente. Ricordiamoci anche che una casa sufficientemente silenziosa ha una pressione acustica attorno ai 30dB, quindi la strada per una attenuazione da 90dB a 30dB è sicuramente lunga e costosa.

Questo piccolo esempio deve servire anche come monito per capire che anche trattando il 95% della stanza (compariamo l'esempio porta chiusa-porta aperta) il rumore riesce ancora a passare in quantità troppo alta per non dar fastidio, e se non si tratta tutto (guarnizioni alla porta), il risultato può essere "solo" mediocre.

Se ad esempio avessimo una parete che confina con il vicino al quale non vogliamo dar fastidio, e la trattassimo acusticamente, dobbiamo essere consci del fatto che sarà come chiudere la porta senza averla sigillata, infatti per ottenere il meglio dovremmo trattare anche tutte le altre pareti. Il rumore in questo modo (trattando una parete sola) viene attenuato, ma molto poco in relazione ai soldi spesi. Per darvi una idea ci sono diversi modi di trattare acusticamente una parete per renderla innocua da questo punto di vista.

a) pannello costituito da materiale ad alta assorbenza acustica da ricoprire poi con un rivestimento in cartongesso, abbattimento di circa 20/25dB di rumore, costo di circa 60/80 euro a mq (iva e montaggio esclusi), sempre tenendo conto che la sua efficienza diminuisce se viene trattata una sola parete.
b) pannello in cartongesso accoppiato a materiale ad alta capacità assorbente, come piombo, tutti in uno stesso pannello, alta facilità di installazione, abbattimento di circa 15/18 dB di rumore, costo di circa 20/30 euro a mq.
c) pannello in semplice cartongesso, con o senza lana di roccia, abbattimento di circa 10/12dB e costo attorno ai 15 euro a mq.

Più ovviamente tutte le soluzioni intermedie. Certo è possibile risparmiare montandoseli da soli, visto che non occorre essere dei provetti cartongessisti per effettuare un lavoro del genere. occorre poi fare attenzione ad eseguire i lavori a regola d'arte, non tanto a livello estetico, ma proprio a livello tecnico, per evitare una qualsiasi ponte acustico. Un ponte acustico è simile alla fessura sotto la porta, e causa il passaggio della maggior parte di rumore, ed è qui che un tecnico specializzato in trattamenti acustici può dare il massimo, effettuando una progettazione mirata e controllando che non ci siano dei ponti acustici, magari lasciati lì per inesperienza del montatore (ad esempio fissare il cartongesso direttamente alla parete da trattare con dei fischer porta ad un abbattimento del rumore molto più basso che non fissando una intelaiatura al solo soffitto e pavimento).

Fino qui abbiamo parlato di una parete, ma è possibile che il nostro vicino sia sopra di noi oppure sotto. Se fosse sopra il problema sarebbe sicuramente inferiore, ed un controsoffitto eseguito ad hoc (con i materiali di cui parlavamo sopra), dovrebbe riuscire a proteggerlo adeguatamente, ma se fosse sotto il problema sarebbe molto più profondo.

Isolare un pavimento esistente è una impresa molto ardua, per non dire impossibile. L'unico modo è infatti quello di posare un tappeto di materiale assorbente, ma questo si posa solo sotto il pavimento, e quindi a meno di non alzare il pavimento stesso (materiale assorbente + nuovo pavimento) non abbiamo molte soluzioni economiche da poter utilizzare, ed il problema dovrebbe essere studiato approfonditamente da chi ha l'esperienza e la capacità necessaria per potervi porre un rimedio efficace.

Particolare del rivestimento interno di una porta antifuoco effettuato con lastra di piombo, perlite e lana di rocciaArriviamo infine ai punti più deboli del nostro sistema-stanza, le porte e le finestre. Per ottenere il massimo dovremmo impiegare sia porte che finestre a tenuta acustica, dal costo assolutamente esagerato per una installazione domestica. Una porta può costare anche 3.000 euro! Un metodo molto economico è quello di utilizzare una porta anti-incendio, avendo cura di comprarne una che sia battentata su tutti e 4 i lati, dal costo sicuramente non proibitivo di circa 150 euro. Si compra poi un bel rotolo di guarnizioni e la si sigilla a regola d'arte, ecco che abbiamo una porta dalla discreta tenuta acustica. Se poi la volessimo migliorare ulteriormente la si potrebbe far aprire da un fabbro, la si potrebbe riempire di materiale antirumore e la si potrebbe richiudere, come abbiamo fatto noi per lo studio di registrazione che abbiamo realizzato ultimamente e di cui potete vedere una foto qui a fianco.

Per le finestre c'è invece poco da fare, o le si mura (!) oppure le si cambiano con finestre a doppio vetro e camera d'aria, possibilmente in PVC ed in modo che la parte interna e quella esterna non siano in contatto fra loro.

Ora  dovreste avere le idee sufficientemente chiare di quello che vuol dire insonorizzare una stanza.

A titolo di esempio in uno dei miei più grandi progetti di insonorizzazioni acustiche è stato quello di uno studio di registrazione, dove abbiamo costruito un pavimento flottante scollegato da ogni altra struttura, pannelli in materiale isolante alle pareti con controparete in cartongesso e lana di roccia (infatti l'accostamento fra materiali diversi è fondamentale per la buona riuscita di un isolamento acustico), soffitto flottante, ed infine come porta abbiamo preso una porta antifuoco ray 120, l'abbiamo aperta e praticamente ricostruita. Dopo tutto questo lavoro siamo riusciti ad ottenere una insonorizzazione misurata alla camera di regia di ben oltre 60dB!

Approfondimento tecnico:

I materiali assorbono il suono a seconda della propria costituzione. Questo ò vero soprattutto quando parliamo di frequenze al di sotto di una certa soglia che potremmo individuare nei 200 Hz. Questo non vuol dire che al di sopra di questa frequenza la legge di massa non sia valida, ma che intervengono anche altri fattori che ci portano ad insonorizzare in maniera efficiente senza dover far ricorso alla legge stessa, la cui formula è:

R=20lg(f)+20lg(
s)-42,5dB

Dove i simboli rappresentano:

R= Potere fonoisolante
f= frequenza
s = densità del mezzo

Questa legge ci da' due informazioni importanti:
1) R (potere fonoisolante) dipende da f (frequenza), ed aumenta con essa. Se f raddoppia S aumenta di 6 dB (che ricordo equivale ad un raddoppio)
2) R dipende da
s (densità del mezzo=r*s), ed aumenta con essa, quindi per risolvere il problema della fonoassorbenza si devono utilizzare materiali pesanti.

Questa è la teoria, sperimentalmente si trova che la legge non è seguita in maniera ESATTA per le numerose semplificazioni che si sono fatte per giungere ad essa, quindi lo scostamento tra progetto teorico e misurazioni pratiche può differire, pur rimanendo ferme le conclusioni sopra enunciate.

Danilo Ronchi, 15 febbraio 2004


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