 Polk Audio RT
1000i
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Ho conosciuto
questo marchio di diffusori grazie alle pagine di
TNT-AUDIO, e mi hanno incuriosito
subito molto, sia per la loro recensione favorevole su TNT sia per le loro
caratteristiche. Infatti ero alla ricerca di una coppia di casse che sostituisse
le mitiche Chario Hyper II Mk2, delle quali potete trovare una recensione ancora
una volta su TNT.
In particolare ero alla ricerca di una coppia di casse da pavimento, belle
esteticamente, con una buona estensione in basso, da utilizzare sia in ambito
Hi-Fi che in ambito Home Theatre. Dopo averne letto la recensione, anche se si
parlava delle sorelle maggiori, le RT2000i, e delle sorelle minori, le RT600, mi
sono casualmente imbattuto in loro in un Media World. Incuriosito dal prezzo
molto scontato, circa del 25% e dalla possibilità di pagarle ratealmente ad
interessi zero mi sono
lasciato contagiare e sono andato ad ascoltarle con i miei cd di riferimento.
Stavo per acquistare la coppia di diffusori più costosi della mia vita, almeno
per ora.
Il loro prezzo di listino era infatti 1.299 euro. Clicca per collegarti al sito
della Polk Audio.
I diffusori RT1000i sono una coppia di diffusori molto
complessi, le cui dimensioni sono 107 cm H x 20 cm L x 33 cm P, e con l'impronta
della base che misura 23 cm x 34 cm, per un peso di 29,5 kg. In
sostanza è un diffusore a due vie con subwoofer attivo incorporato. Questo vuol
dire che tweeter e midwoofer vengono alimentati in maniera normale dal
nostro amplificatore, mentre il woofer viene alimentato da un finale interno di
ben 160 watt. Tutto quel che
si deve fare è collegare una uscita "linea" o meglio "pre out" agli ingressi RCA
posti sul retro del diffusore, esattamente come si dovrebbe fare con un subwoofer
attivo. Nel caso sia disponibile una sola uscita "subwoofer" (come si ha di
solito in un amplificatore Audio Video) si può trasferire il segnale "linea" fra
un diffusore e l'altro. Essendo entrambe dotate di connettori RCA linea "in" e
"out".
Riassumendo ci sono 3 possibilità di collegamento:
1)
Diffusore tradizionale
In questo modo in verità si avrebbe una situazione di due finali in serie,
quello dell'integrato e poi quello proprio dei diffusori.
2)
Gamma medio-alta pilotata dal nostro amplificatore - gamma bassa attiva, collegata
alle uscite pre-out destra e sinistra
Questo è probabilmente il modo migliore di collegare i diffusori, anche se ci
troviamo a dover utilizzare un cavo di segnale abbastanza lungo.
3)
Gamma medio-alta pilotata dal nostro ampli - gamma bassa attiva, collegata
alla singola uscita "sub", con collegamento "linea" fra una cassa e l'altra
Questa ultima modalità è indicata per un sistema Home Theater dove si può
sfruttare pienamente il canale LFE, inoltre il livello del sub si può variare
senza toccare il potenziometro del volume.
Dietro ai diffusori è presente un potenziometro per il volume delle basse
frequenze, dal funzionamento del tutto simile a quello dei sub attivi, che
permette un settaggio preventivo dei bassi rispetto alle alte frequenze, in modo
da poterle regolare secondo il proprio gusto e la propria stanza d'ascolto. Vicino a
questo potenziometro c'è il comando, on e off, di accensione del finale interno
ai diffusori, le posizioni sono due, spegnimento totale oppure accensione
automatica; quest'ultima funziona accendendo i finali non appena questi captino
un segnale in ingresso, purtroppo il loro funzionamento non è proprio esente da
problemi, nel senso che posto a 15 minuti di inutilizzo il tempo per lo
spegnimento, capita spesso nell'ascolto a volume molto basso di sentire il
classico rumore di accensione dei finali più di una volta, io avrei preferito la
classica funzione acceso/spento, tanto visto che devo accendere l'amplificatore
posso anche accendere i diffusori; inoltre ogni tanto succede che si accendano
da soli e poi si spengano, forse captando delle frequenze, non so perché però.
Nel pannello posteriore ci sono 4 connettori dorati per i diffusori, che quindi
permettono un agevole bi-wiring, un ingresso ed una uscita RCA, la presa per il
cavo di alimentazione dei finali ed il potenziometro per il volume delle basse
frequenze. Il tutto può sembrare complesso e lasciare disorientati, ma in verità una volta
eseguito il collegamento non si hanno problemi di sorta e si utilizzano come
normali diffusori. Il manuale d'uso in 4 lingue è molto semplice e ben fatto.
La parte "passiva" del diffusore fa uso di 1 woofer da 16 cm
e di un tweeter a cupola metallica tri-laminata da 25 mm, entrambi del tipo "Dynamic
Balance". Tale metodologia di costruzione dei drivers, in collaborazione con la
John Hopkins University, è basata su studi interferometrici al laser per
limitare il break-up delle membrane (maggiori dettagli ed immagini di
interferometria laser sul sito
della Polk Audio). Entrambi i drivers sono montati su un baffle a minima
diffrazione, che insieme alla particolare cura delle griglie parapolvere
contribuisce a minimizzare le riflessioni e quindi a restituire un suono meno
colorato. A dividere la parte alta del diffusori che incorpora questi due
drivers dalla parte bassa che incorpora l'altro woofer da 16 cm ed il finale, si
trova il logo Polk Audio ed un led verde, invero fastidioso, che mostra
l'avvenuto collegamento alla rete elettrica, in pratica è sempre acceso. I
diffusori sono ovviamente schermati, vista la propensione per l'home theatre, in
modo da non interferire con i tubi catodici.
Il tipo di carico scelto è bass-reflex, per il woofer
alimentato dal finale, che sfrutta un'apertura verso il pavimento, dotata di
quella che alla Polk Audio chiamano Power
Port. Si tratta di un cono contrapposto allo sbocco reflex (come
si può vedere dalle foto) che dovrebbe ridurre la turbolenza creata dall'aria
che esce dal condotto reflex, il ché dovrebbe ridurre le distorsioni ed
aumentare l'efficienza dei bassi.
Il driver è interno al diffusore rivolto presumibilmente verso il basso.
Dati tecnici dichiarati:
Risposta in frequenza: da 36 Hz a 25 kHz misurati a -3dB
Crossover tra sezione medio-alta e woofer: 80 Hz
Crossover tra mid-woofer e tweeter: 2 kHz.
Potenza raccomandata dell'amplificatore: 30-250 watt
Impedenza nominale: 8 Ohm
Sensibilità: 90 dB/w/m
Potenza finale interno del subwoofer: 35 watt RMS, 80 Watt dinamici
I dati tecnici riportati nel manuale sono diversi da quelli riportati sul loro sito.
Io ho qui riportato quelli del loro sito web.
Come suonano?
Adesso viene il
difficile. Come suonano questi diffusori? Il mio sarà inevitabilmente un parere
di parte, visto che questi diffusori li ho poi comperati, e perché non ho un
vasto numero di diffusori con cui confrontarli.
Quindi qualsiasi cosa io dica dovreste poi verificarla voi in sede di ascolto,
prendendo ogni mia considerazione con la dovuta cautela.
E' quasi un anno che convivo, molto felicemente, con questi diffusori, ma loro
continuano inesorabilmente a stupirmi, li ho provati con quattro amplificazioni
diverse, due stereo e due prettamente Home Theatre.
Ovviamente il risultato migliore l'ho avuto utilizzando il migliore
amplificatore integrato del lotto, un NVA AP 50 da 50w per canale.
La prima cosa che mi ha colpito è stata la loro capacità di suonare forte, molto
forte; proveniendo infatti da diffusori difficili, le Chario, che avevano una
impedenza di 4 ohm e una bassa sensibilità, mi sono trovato in mano dei
diffusori che riuscivano a suonare forte con un filo di volume, quindi dalla
dinamica spaventosa, o perlomeno considerando quello che avevo prima.
La gamma alta mi è apparsa dolce, precisa e dettagliata, stupendomi con una
spazialità mai provata prima. Mentre la gamma bassa mi conquistato con la sua
profondità e velocità, probabilmente anche merito del finale integrato.
Ma sono stati i medi che mi hanno conquistato maggiormente, ho finalmente
ascoltato delle voci credibili ed estremamente suadenti.
Certo l'amplificazione giocava un ruolo fondamentale nella resa di questi, come
penso di tutti, diffusori acustici. Con lo Yamaha DSP-A5, amplificatore audio
video, erano più freddi, più impersonali, ma la dinamica rimaneva pressoché
invariata, e continuando a sfoggiare una gamma bassa di tutto rispetto anche se
magari non proprio controllatissima. Collegandoci l'NVA stereo invece il mondo
si era aperto, bassi controllatissimi e profondi, dinamica pazzesca, voci come
non le avevo mai sentite, sembrava di avere Sade in casa, come se l'avessi
invitata a cena e lei mi volesse ringraziare con una canzone. Passando al Nad
304, 35w stereo, si è perso qualcosa dell'evento musicale, ma il suono
paragonato alle Chario ed alle nuove Polk Audio RTi28, rimaneva caldo ed
avvolgente, pur rimanendo estremamente preciso. Passando ancora al Marantz
SR6300 amplificatore audio video, ho notato un po' di perdita nei pieni
orchestrali, con un suono un po' più confuso mentre gli strumenti a fiato sono
diventati estremamente vivi.
In pratica dei diffusori molto rivelatori di ciò che si trova a monte, ma sempre
estremamente piacevoli da ascoltare. Introspettivi al punto giusto, senza
diventare analitici come le B&W, caldi sui medi, e con una gamma bassa
assolutamente fantastica. La dinamica è assolutamente di primo piano, pazzesca,
favoloso ad esempio l'ascolto di quartetti jazz, con gli ottoni semplicemente
fantastici, sia come timbrica che come dinamica. Sono stato colpito dal riuscire
finalmente a sentire le dita dei musicisti mentre accarezzano i tasti dei propri
strumenti, ascoltare suoni che non credevo fossero incisi nei miei cd. L'unico
problema è che mentre prima non avevo mai fatto caso alla qualità della
registrazione dei cd, ora molti dischi sono diventati fastidiosi all'ascolto. Ma
come, ci hanno propinato per anni la superiorità del cd, e poi ce li incidono
male? Mah!
Anche a basso volume sono insolitamente caldi, avvolgenti, riuscendo a colpirti
anche quando sei assorto in conversazione con amici, mai affaticanti, l'unico
problema è che invogliano a pigiare sul comando del volume, per vedere se si
riesce a portarli al loro limite, limite raggiunto prima dalle mie orecchie o
dalle mie elettroniche.
Notevoli!
L'immagine 3D
Sono grossi diffusori a torre, difficili da far sparire, eppure
complice una buona amplificazione, NVA e NAD, riescono a scomparire totalmente
dalla stanza, facendo suonare tutta la parete fra loro compresa. L'immagine
tridimensionale appare ben definita anche se fortemente dipendente dalle
amplificazioni, quasi assente e compressa al centro con lo Yamaha, più larga,
sviluppata in profondità e molto più precisa con il Marantz, solida e ancora più
larga con il Nad. Eccettuato lo Yamaha questi diffusori hanno sempre mostrato
una immagine piena, ed abbastanza stabile, con un suono che riusciva a
svincolarsi sempre abbastanza agevolmente dalle posizioni dei diffusori.
La precisione del posizionamento degli strumenti nel piano è sempre stata di
primo livello, mentre salendo con la qualità delle amplificazioni migliorava la
precisione soprattutto nei cd di musica classica quando venivano presentati dei
pieni orchestrali impegnativi
Ascolto Home Theatre
Come potrete immaginare se avete letto fino a qui, data la loro impressionante
dinamica, la profondità dei bassi e la precisione generale, in ambito home video
sono assolutamente fantastici. Grazie a queste caratteristiche unite alla loro
capacità di scomparire dalla scena, sono dei partner perfetti di qualsiasi film
vogliate vedere. Sanno essere avvolgenti e rassicuranti mentre guardate il
Signore degli Anelli, ma anche violente e cattive insieme a Blade II,
restituiscono le voci del Padrino in lingua originale ed ascoltato in stereo in
maniera impeccabile, sembra che Marlon Brando sia seduto lì con voi. Matrix
prende vita più che al cinema e Fast and Furious vi porta dentro ai motori.
Certo un sistema surround non si può analizzare solo dai due diffusori
principali, ci mancherebbe, ma se il buongiorno si vede dal mattino...
Costruzione e finitura
Esteticamente sono assolutamente fantastiche, il legno, vero ciliegio nel mio
caso, è assolutamente bellissimo, curato sin nei minimi dettagli e nel mio
salotto fanno veramente una bella figura. Il baffle che racchiude i drivers è
assolutamente bellissimo, moderno quasi in contrasto con il colore ciliegio del
mobile.
Come dicevo prima, l'unica cosa che stona è il led che segnala il collegamento
alla corrente del finale, lo trovo abbastanza fastidioso, soprattutto durante la
visione dei film
Compreso nel prezzo inoltre trovate i 4 appoggi in gomma per ogni diffusore e
anche 4 punte coniche che contribuiscono in maniera pesante ad asciugare il
suono e a restituirci dei bassi ancora più precisi.
Lamentele
L'unica vera lamentela è la presenza di un numero di cavi non indifferente.
Oltre al cavo di potenza c'è almeno un cavo di alimentazione; se poi volete
utilizzare al meglio i subwoofer integrati avrete anche un cavo di segnale, un
po' fastidiosi in giro per casa, anche se bisogna dire che il tutto
conferisce ai diffusori un'aria di importanza palpabile. Questo è però il
prezzo da pagare per una grande flessibilità d'uso: da diffusore normale a
sistema con subwoofer per l'utilizzo in ambito audio video, solo spostando un
cavo e senza dover comperare un subwoofer apposta.
Dal punto di vista sonoro forse sono troppo dolci, manca loro un po' di
cattiveria, caratteristica che si stempera all'aumentare del volume, ma che
rimane sempre un po' avvertibile.
Posizionamento e consigli
vari
Non sono così complesse come sembrano. Basta poco per farle suonare forte, ed in
fondo le uniche cose veramente necessarie sono i cavi di potenza ed i cavi di
alimentazione.
Io vi consiglio un collegamento in stereo, sfruttando il subwoofer come canale
separato solo nell'ascolto dei film, nel caso in cui abbiate voglia di
collegare/scollegare i cavi.
Attenzione ai cavi di potenza, dato che questi diffusori sono sostanzialmente
neutri e molto rivelatori, suonano quello che gli arriva, è un peccato lesinare
troppo sui cavi.
Essendo diffusori a torre con gamma bassa attiva il loro posizionamento non è
proprio facilissimo. E' necessario tenersi abbastanza lontani dalle pareti per
evitare fastidiosi rimbombi anche se lo sbocco reflex è sottostante e non
posteriore.
Le mie casse sono ad un metro dal muro posteriore e fortemente angolate verso il
punto di ascolto, ma ogni tanto le sposto alla ricerca di una posizione
migliore, angolandole meno ho notato che perdono un po' di focalizzazione
della scena. Le punte comunque aiutano moltissimo a migliorare la precisione,
già alta di suo per altro.
Essendo diffusori semplici da pilotare, ad alta impedenza, e con un finale
interno per le basse frequenze, sono da preferire le amplificazioni ad alta
qualità che non ad alta potenza. Sarei curioso di abbinarle ad un ampli a
valvole per vedere come suonano.
Conclusioni
Sono molto felice di questi diffusori, il loro suono mi soddisfa enormemente,
sono belle da vedersi e si intonano perfettamente con il mio arredamento. Hanno
uno stile High Tech e sono realmente diffusori diversi dal solito, inoltre mi hanno fatto risparmiare
l'acquisto di un subwoofer separato, almeno per ora.
Se riuscite a trovarle ancora, visto che sono appena uscite di produzione, non
ci penserei due volte a comprarle.
Un grazie a Lucio Cadeddu di TNT-AUDIO che mi ha fatto tornare la voglia di
ascoltare bene la musica e che mi ha fatto conoscere questi diffusori.
Danilo Ronchi, 13 febbraio 2003
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