Tutto cominciò con un piccolo e
grazioso pesce combattente che mi venne regalato nell'ormai lontano Natale del
1997. Ero felicissimo, ma
avevo il problema di come poter migliorare le sue povere condizioni di pesce
all'interno di una bottiglia.Ho così comperato il mio primo, vero acquario, era
il mitico PICCOLO della SACEM, con una capacità di ben 18 litri! La prima cosa
che pensai fu: Grandissimo! Anche se ora ovviamente non la penso più così, ma
quella volta...
Subito mi fu chiaro che solo un piccolo pesciolino era poco per il mio nuovo
"immenso" acquario, così seguendo i consigli del negoziante numero 1, (non dirò il
nome per non fare cattiva pubblicità, anche se ne sarei fortemente tentato),
decisi di comprare qualche pesce per far compagnia al mio Betta Splendens. Ben
lungi dall'immaginarmi la GRANDISSIMA IMPORTANZA delle piante, ne presi una
piccolina consigliatami sempre dal negoziante numero 1. Morale della favola
avevo messo in un acquario da 18 litri: 1 Betta Splendens, 1 Corydoras (forse trilineatus),
1 Otocinclus Affinis, 3 Neon ed una rigogliosissima pianta, una Anubias!
[Betta Splendens: pesce combattente, deve essere
tenuto un solo esemplare per ogni acquario, proveniente generalmente dal sud est
asiatico, vive nella fascia alta dell'acquario]
[Corydoras: simpatico pesce da fondo, che
instancabile continuerà sempre a rovistare il fondo alla ricerca di cibo,
pesciolino di branco ama fondi ghiaiosi con granulometria abbastanza fine]
[Neon: nome comune di Paracheirodon innesi,
famosissimo pesciolino dai colori azzurro elettrico e rosso, vivace e di branco.
Ama sostare nella fascia mediana dell'acquario, non deve essere tenuto con pesci
di grossa taglia]
[Anubias è una pianta a lentissima crescita, adatta
solo per acquari avviati; essendo infatti una pianta a crescita lenta tende a
ricoprirsi di alghe nerastre non riuscendo ad espletare le sue funzioni di
pianta all'interno dell'acquario]
Il tempo passava, ed io naturalmente avevo voglia di ingrandire il mio acquario... quindi
entrai in un nuovo negozio, che praticava dei prezzi esageratamente bassi. Solo più tardi
ho capito il perché, ma continuiamo con la storia. Qui comprai un altro corydoras, un
Corydoras Pigmeus, due Platy, due Scalari, un altro
Otocinclus Affinis,
due
Gamberetti ed un'altra piantina, la Cabomba, in quanto quella precedente si
stava ricoprendo di alghe.
[Platy: piccolo pesce vivace che ama stare nella
fascia mediana dell'acquario, facile da allevare e ancor più facile da far
riprodurre]
[Scalare: bellissimo pesce di forma quasi trinagolare dalle pinne molto lunghe, fa parte della famiglia dei ciclidi, annoverati tra i pesci più intelligenti, arriva a dimensioni abbastanza importanti se allevato in maniera ottimale]
[Cabomba: piantina a stelo che dovrebbe essere
allevata a temperature piuttosto basse, per questo motivo la sua proliferazione
non è sempre ottimale in acquario, comunque è annoverata tra le piante a
rapida crescita]
A questo punto cominciai a notare che c'era qualcosa che non andava... intanto
il negoziante 1 aveva venduto a mia sorella 2 Barbus Tetrazona, la quale
poverina voleva farmi un regalo, ma questi 2 simpatici pescetti hanno poi
causato la morte del mio Betta Splendens.
[Barbus Tetrazona: piccolo pesce molto vivace, forse troppo, che ama nuotare in maniera instancabile, è pericoloso in quanto ama strappare le pinne ai pesci
che le hanno molto lunghe, come i betta splendens e gli scalari]
Allora mi sono deciso, complice un'occasione dal negoziante 2, ho comperato un magnifico Tenerif
55 SuperCrystal dell'Askoll. Migliorato? Macché, visto che avevo l'acquario più
grande lo stesso negoziante mi ha anche venduto un Labeo Bicolor, due Botia Macracantha,
un Acanthoptalmus Kulj, un Ancistrus
Dolicopterus e due Siamensis (uno originale ed uno no) ed
un'altra piantina, una Elodea densa... e dire che ero anche contento...
all'inizio. Infatti chissà come mai la mortalità cominciava a farsi inspiegabilmente alta...
[Labeo bicolor: pesce molto vivace, territoriale, che diventa
anche cattivo con altri pesci che invadono il suo abitat, dalla caratteristica
livrea nera con coda arancione]
[Botia Macracantha: bellissimo pesce da fondo, che se adeguatamente allevato
raggiunge i 30 cm, simpaticissimo, sempre in movimento, dalla caratteristica
livrea marrone scuro con bande verticali arancioni]
[Acanthoptalmus Kulj: più che un pesce è una bisciolina dalla livrea marrone
scura a bande verticali arancioni, vivace solo nelle ore notturne, ama
nascondersi nei posti più impensati]
[Siamensis: instancabile mangiatore di alghe a ciuffo e a pennello, diventa
abbastanza territoriale e potrebbe dar fastidio agli altri abitanti
dell'acquario, bianco con un una striscia orizzontale nera che parte dal muso
fino ad arrivare sull'ultima pinna, l'originale si distingue perché la linea
nera arriva fino alla fine del pesce, mentre quelli non originali hanno la
striscia fino all'attaccatura della coda, il fatto è importante perché solo il
siamensis originale è un ottimo mangiatore di alghe]
[Elodea densa:...]
Girando i vari negozi, leggendo, documentandomi, capii che avevo molti problemi.
Solo che, grazie anche all'incompetenza dei vari negozianti, non sapevo come fare.
Inoltre avevo appena visto in un negozio dei Botia Macracantha di circa 30 cm, ed i miei sarebbero dovuti crescere in
soli 50
cm lordi di acquario...
Quindi successe una cosa curiosa. Andai in un negozio
molto bello e molto curato, e come al solito mi sono intrattenuto a parlare con uno dei proprietari, Paolo. Infatti dovete sapere che il 18 litri che avevo
comprato inizialmente era finito in casa della
mia morosa con dentro ben 4 ciclidi africani...
[Ciclidi africani sp.: pesci molto belli e vivaci, dalla nuotata "simile" a quella dei pesci marini, sono molto territoriali e devono vivere in acquari di almeno 150 litri per poter trovarsi a loro agio, divoratori di alghe e piante, che quindi non devono essere introdotte se non molto dure, vivono in acqua molto dure, e la loro convivenza con altre specie di pesci è molto problematica se non impossibile, sono però molto facili da riprodurre]
Allora mi misi a parlare di
questo acquario con il titolare, che mi infamò in maniera abbastanza pesante,
rimanendo sempre molto cortese per carità, ma mi fece sentire abbastanza male...
inoltre in quel negozio i pesci costavano almeno il doppio di quanto si potevano
acquistare in altri negozi, quindi la decisione fu subito presa... QUI MAI PIU'.
Poi però ho riflettuto attentamente sulla discussione che avemmo, se il "tipo" avesse ragione? Qualche settimana
dopo quindi vi tornai per parlare del mio acquario, portando con me
un po' d'acqua del mio acquario ed un po' di ghiaia come mi era stato
sollecitato dal proprietario per poter effettuare un controllo del tutto gratuito.
Rimasi lì tutta la mattina, e tornai pure il pomeriggio, ed il
negozio si trova a 30 km da casa mia, mica bruscolini... Con una cortesia ed una
gentilezza immensa i due proprietari, Paolo e Sanzio, mi spiegarono tutto quello che c'era
da sapere sulla gestione di un acquario di acqua dolce. Comprai anche un libro
"L'Acquario Ottimale" che consiglio veramente a tutti.
Grazie quindi ai consigli di queste due carissime persone, che sono veramente
disponibili nello spiegare tutto a tutti, ho cambiato il modo di condurre il mio
acquario. Ho trovato due persone competenti, disponibili, con a cuore la sorte
dei pesci che vendono, che mi hanno aiutato nel diventare finalmente soddisfatto
del mio acquario.
Dopo aver analizzato il mio acquario il verdetto fu drastico, tutto da rifare,
non c'era rimedio.
La ghiaia, sebbene comperata specifica per acquario, era calcarea, cosa nefasta
perché in questo modo l'equilibrio dell'acqua era in pericolo. I nitrati erano a
valori altissimi, il neon era fitostimolante, con la conseguenza di far
proliferare le alghe più che le piante, i pesci erano troppi e le piante
inesistenti, mancava una adatta fertilizzazione per le piante, il
filtro non era adeguato, il mangime era inadatto per i
miei pesci.
Come rimediare? Paolo e Sanzio si offrirono di
ospitare i miei pesci nel loro negozio fino a quando il mio acquario non fosse
stato ricostruito in maniera oculata. Io non accettai questo modo di lavorare,
ed optai per un compromesso più "soft".
Modificai il filtro per
renderlo più adatto al mio acquario.
Feci una fertilizzazione mirata alle
piante, impiegando sia una fertilizzazione a base di ferro vicino alle radici,
che una fertilizzazione giornaliera. Tolsi alcuni pesci non adatti per
dimensioni e carattere, e riempii il tutto di piante, tra cui Hygrophila
Polysperma, Heteranthera Zosteraefolia, Ludwigia Repens, Echinodorus Tenellus e
varie Cryptocorine oltre ad alcune piccole piantine di superficie che non fanno
altro che continuare a moltiplicarsi... Cambiai l'alimentazione dei pesci, che
dopo un periodo di rifiuto cominciarono a mangiarlo avidamente e cominciarono a
mostrare colori che non avevo mai visto, facendomi credere quindi che ero
finalmente sulla strada giusta.
I pesci che vennero ad abitare il mio acquario
furono quindi una coppiettina di Papiliochromis Ramirezi, che sono arrivati fino
alla covata delle uova, un Epalzeorinchius Siamensis ed un Corydoras Pigmaeus
eredità del vecchio acquario, un magnifico
Pseudogastromyzon Myersi, cinque
Rasbore Heteromorphe varietà Espei e tre Carnegielle Strigata Strigata. In
questo modo avevo pesci in ogni fascia dell'acquario, rendendolo quindi vivo ed
estremamente piacevole da vedersi.
Askoll Tenerif 55 all'inizio della cura Acquario Club, si cominciano a vedere le piante
[Carnegiella Strigata Strigata: bellissimo pesciolino dalla strana forma
triangolare, che rimane sempre vicino al pelo libero dell'acqua, abile
saltatore, è molto timido e vive in branco]
Purtroppo una estate troppo torrida ha ucciso il mio piccolissimo
Corydoras, ed il Siamensis si è trasformato in
un implacabile assassino... sono caduti sotto i suoi colpi il Pseudogastromyzon
Myersi, una Rasbora e i due Papiliochromis... una rabbia ed un dolore immenso!
Non volevo
crederci... in quanto generalmente il Siamensis non è un pesce aggressivo, anche
se probabilmente le ridotte dimensioni dell'acquario ed il caldo lo hanno fatto
diventare così. Ho quindi deciso di
togliere il Siamensis e di metterlo a riposo in un grosso acquario di un amico, ed ora l'acquario è più florido che mai! Le piante sono tantissime e
rigogliosissime, i due Papiliochromis defunti
sono stati sostituiti da due ancora più belli, inoltre si sono aggiunti 3
Corydoras Trilineatus e 2 Otocinclus Affinis.
Per lunghi mesi è andato tutto bene, la mortalità
è stata portata a livelli prossimi allo zero, se non fosse stato per lo
Siamensis assassino, l'acqua è perfetta, e colgo il momento anche per darvi i
mie valori chimici che possono servire di riferimento:
Ph: 7,6
Kh: 5
Gh: 6
Nitrati: 10 mg/l
Fosfati: 0.1 mg/l
Ferro: 0.2 mg/l
Conduttività: circa 270 microsiemens ma è stata misurata a 30 gradi di
temperatura
Dopo più di due anni di vita la cosa che mi ha colpito di più di questo acquario
è la resa della CO2. E' incredibile come le piante si riescano a sviluppare,
come velocemente crescano ed escano addirittura dal pelo dell'acqua. Questo in
effetti porta anche qualche problema, perché più crescono le piante maggiore
dovrà essere la loro manutenzione, e quindi più spesso sarà necessario tagliarle
e ripiantarle, ma lo spettacolo che un acquario pieno di piante può dare è
incredibile, oltre ovviamente al suo effetto benefico.
Quindi se posso darvi un consiglio comprate assolutamente un impianto di CO2,
anche se il costo iniziale può essere un po' alto i costi di gestione sono abbastanza bassi,
in funzione della capacità della bombola che andrete ad acquistare. Nel mio
acquario da 90 litri utilizzavo una
ricarica al mese e spendevo circa 10.000 lire nel 2001.
Purtroppo nel luglio del 2001 questo acquario è stato smantellato. Mi sono sposato, ed io e mia moglie abbiamo deciso di creare un acquario marino di barriera.
Spero di aver presto dello spazio per poter rimettere in funzione un nuovo
acquario di acqua dolce.
Danilo Ronchi, 1999
Aggiornato il 29 gennaio 2003